Ecco il diario di bordo dei nostri volontari impegnati nel villaggio di Kraing Tachan. In questo unico post troverete tutti i giorni del campo e alcune foto che vi aiuteranno a comprendere meglio l’esperienza di Laboratorio Mondo.
09/05/ 2015 – Pronti, partenza, via: Kraing Tachan
I nostri volontari, a bordo di un minivan, carico di zaini ed emozioni, raggiungono il villaggio di Kraing Tachan. Comincia ufficialmente il Work Camp 2015.
“Una lunga strada di terra rossa costeggiata da risaie, da mucche e dalle nostre palafitte. Conosciamo i bambini e la nostra famiglia. Ciò che mi ha colpito subito sono stati i sorrisi dolci e le facce, segnate dal sole e dall’età, capaci di trasmettere emozioni”
“ Dopo uova e pancetta, siamo partiti per Kraing Tachan a bordo di un minivan così pieno che per farlo partire i ragazzi lo hanno dovuto spingere. Appena abbiamo lasciato alle nostre spalle la città, ci siamo battuti in un panorama fantastico, la vera Cambogia. Neanche il tempo di partire e già eravamo qui, a Kraing Tachan. Appena sono scesa dal minivan, ho subito respirato aria di pace e tranquillità. Questo posto è bellissimo, le persone sono meravigliose. Mi sono subito sentita a casa”
“Pronti via, colazione nella “civiltà” e partenza per il villaggio. La partenza, come nei migliori film, è avvenuta a spinta, le batterie del minivan erano morte. Dopo qualche ora di viaggio e una pausa per l’acquisto dell’acqua, siamo arrivati al villaggio. Polvere, condizioni igieniche non delle migliori, ma persone splendide e accoglienti. In poche ore mi sono già ambientato, come se fossi sempre stato qua”
“Dopo due giorni di rumori, odori forti, colori e folle infinite, siamo stati catapultati a Kraing Tachan. Il villaggio mi ha subito colpito per la sua atmosfera e per i volti dei bimbi, timidi ma vogliosi di fare amicizia”
“Curiosità – tensione- ansia sono le parole chiave dell’arrivo a Kraing Tachan. Il villaggio è meraviglioso, tanto verde, colori e sorrisi. La voglia di integrarmi al più presto è la mia priorità. Voglio abbandonare il più possibile i miei retaggi culturali e immergermi in questa nuova dimensione tutta da scoprire … fa caldissimo!!!!!!!”
“Finalmente Kraing Tachan. Primo impatto molto buono. Una lunga strada di terra rossa costeggiata da risaie, da mucche e dalle nostre palafitte. Conosciamo i bambini e la nostra famiglia. Ciò che mi ha colpito subito sono stati i sorrisi dolci e le facce, segnate dal sole e dall’età, capaci di trasmettere emozioni”
“Si parte alla volta di Kraing Tachan. La curiosità è tanta, dopo averne sentito parlare per molto tempo. All’arrivo al villaggio siamo accolti timidamente dai bambini e dalla comunità. Siamo in fase di studio ed io mi sento un po’ spaesato. Subito dopo il pranzo ci siamo presentati ai bambini e abbiamo conosciuto le nostre rispettive famiglie. La casa è accogliente e cercano di non farci mancare niente. L’ospitalità è delle migliori. E’ ufficialmente iniziata l’avventura”
“Oggi siamo partiti per il villaggio, lasciamo la città coi suoi rumori e il caos dei motorini per andare a Kran Ta Chan. Sono molto curiosa di vedere il villaggio, mi sembra di completare un puzzle cominciato tre anni fa, La strada dalla città alla campagna cambia in fretta, e se non fosse per i grandi stabili tessili che si incontrano, il paesaggio sembrerebbe essere incontaminato. Una volta arrivati percepiamo in maniera inconfondibile la curiosità delle persone. La curiosità è reciproca, per cui iniziamo ad osservarci … lì esperienza è iniziata!”
“Dopo due giorni intensi nella capitale insieme a tutti i volontari, iniziamo il viaggio che ci separa da Kraing Tachan. Tutte le aspettative, le emozioni, le curiosità si concentrano nelle 3 ore di minivan che ci portano al villaggio. E poi eccolo, il museo, la stupa, la pagoda e la biblioteca. Tutto l’impegno degli ultimi due anni incontra finalmente gli sguardi di una comunità fantastica, che ci ha accolto come vecchi amici. Siamo finalmente a Kraing Tachan”
10/05/ 2015: Buongiorno Kraing Tachan
Oggi i volontari incontrano i membri della comunità, visitano il villaggio ed effettuano la donazione di Laboratorio Mondo.
Ci stiamo studiando a vicenda, occhi curiosi e grandi sorrisi sono il miglior mezzo di comunicazione. Sapere che questo luogo è macchiato dal sangue di tanti innocenti richiama a riflettere su un passato che non deve essere dimenticato
“Prima notte a Kraing Tachan passata, anche se un po’ insonne. I suon della notte, galli, mucche, cani hanno fatto compagnia ai miei pensieri. Ed è subito mattina. Colazione con noodles e verdure. Il primo giorno al campo è stato molto emozionante perché abbiamo incontrato la comunità del villaggio insieme ai monaci. Sono sempre più convinta di essere a casa, mi sento a casa. Purtroppo a causa del caldo e della stanchezza, non sono stata molto bene. A metà del tour del villaggio sono tornata a casa sono tornata a casa con Elena che mi ha assistito insieme ad Ale fino al mio risveglio. Sarà stata la dormita, sarà stata la compagnia, sarà stata la famiglia, appena sveglia mi sono sentita bene. La mia mamma ha dormito vicino a me, mio fratello (Sinar) mi ha portato un super ventilatore. E’ sempre bello vedere come in gruppo si stia davvero bene. A Kraing Tachan non ho solo una mamma e un fratello, ho un’altra super famiglia, quella di Laboratorio Mondo”
“Giornata dedicata alla comunità e alla memoria. Persone timide, semplici, umili, accoglienti e generose. Toccante la presentazione e il ricordo di ciò che è accaduto”
“ L’incontro con la comunità è stato un momento molto emozionante. Ci hanno accolto con entusiasmo e grande calore. Anche se era un momento formale, la sensazione è stata quella di essere già stati completamente accettati e riconosciuti. Ci stiamo studiando a vicenda, occhi curiosi e grandi sorrisi sono il miglior mezzo di comunicazione. Sapere che questo luogo è macchiato dal sangue di tanti innocenti richiama a riflettere su un passato che non deve essere dimenticato. Sentire dai protagonisti la storia di questo luogo è stato un privilegio … e vedere la gioia di vivere degli abitanti è la conferma che sono fortunata ad essere qui (a fare questa esperienza assieme ai miei compagni di viaggio che sono fantastici) perché posso solo crescere e migliorarmi”
“Ci immergiamo in Kraing Tachan. L’incontro con la comunità è veramente bello. Gli anziani sono affascinanti. C’è rispetto e gestualità. Ci ringraziano ma dobbiamo essere noi a ringraziarli per l’ospitalità. Un altro mondo. Un altro bel momento è stato il chiacchierare ( per mezzo del ragazzo traduttore e membro del villaggio) con i bambini e il monaco ( anch’esso ragazzino). Ci siamo scambiati domande, pensieri e foto. Si sono entusiasmati alla vista dell’Italia via foto. Molto bello come momento”
“L’esperienza della prima notte è stata un po’ traumatica, la schiena ne ha risentito. Allo stesso tempo la considero un’avventura irripetibile. Assolutamente il modo migliore per avvicinarsi ai costumi di questo popolo. In mattina c’è stato l’incontro ufficiale con gli anziani della comunità per effettuare la donazione e per presentarci. Anche qui l’accoglienza è stata molto buna, il monaco del villaggio è un simpaticone! Nel pomeriggio abbiamo fatto il giro del villaggio. Ci è stato illustrato come e dove si svolgevano e attività ddei Khmer Rossi. Rimango sempre allibito quando mi viene spiegato. Non posso ch soffrire per quella povera gente. Parlando di rapporti umani con la comunità, c’è ancora un po’ di timidezza reciproca. Questione di tempo”
“ Primo giorno a Kraing Tachan passato. Il tempo è scivolato in fretta, la curiosità è rimasta. Questo mattina abbiamo incontrato i capi della comunità e gli anziani. Abbiamo consegnato ufficialmente i computer e i materiali didattici e ci siamo conosciuti in modo più “ufficiale”. E’ stato un bel momento durante il quale abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare direttamente dai suoi protagonisti la storia della comunità di Kraing Tachan. La famiglia che ci ospita è molto gentile, disponibile, generosa e premurosa nel non farci mancare nulla. E’ una bella famiglia composta da babbo, mamma, tre figlie e la nonna. Nel pomeriggio abbiamo fatto la visita al villaggio, è stato molto interessante e ci ha riportato a quanto visto e appreso a Phnom Penh. Credo che il percorso costruito prima d arrivare a Kraign Tachan sia stato ben pensato e ci abbia permesso di comprendere maggiormente quanto visitato oggi. Vorrei vivere questa esperienza con mia figlia, vorrei che lei stessa possa vedere quanto sto vedendo io, le persone, la natura, il contatto. Siamo un gran bel gruppo! “
“ La prima notte è andata! Oggi siamo stati a fare il giro del villaggio, accompagnati dagli anziani. Le giornate sono lunghe, intense, ogni cosa è una novità, qualcosa o qualcuno da scoprire! I bambini sono splendidi, ognuno col suo soprannome e col suo sorriso smagliante”
“ Il sacco a pelo è finito presto nello zaino, la prima notte è passata insonne per vari motivi, ma nella giornata la stanchezza non si è fatta sentire. C’era molto in gioco, soprattutto nella mattina. Abbiamo incontrato la comunità, i suoi rappresentanti, gli anziani, il monaco. Un incontro per conoscerci, conoscere quello che facciamo in Italia e durante queste due settimane. Un incontro emozionante che ha ripagato ampiamente la notte insonne. Abbiamo donato in maniera ufficiale tutto il materiale e posto le firme basi per il nuovo progetto per la costruzione di un kindergarten. Dopo la presentazione e la donazione, mi hanno raccontato la storia del villaggio e dato informazioni più precise sulla conformazione del villaggio. Nel pomeriggio abbiamo finalmente conosciuto meglio tutte le parti del centro, soffermandoci sui vari punti distintivi delle prigioni dei Khmer Rossi. Un’altra esperienza forte, dopo la visita dei Killing Fields e di Toul Sieng. E’ tutto come mi immaginavo. La famiglie, i sorrisi, la vita della comunità. E il gruppo è fantastico, siamo riusciti a trovare un equilibrio che ci permette di massimizzare tutte le esperienze, le emozioni, i momenti irripetibili di queste tre settimane “
11/5 – Khmer, computer lesson e music band: si comincia con le attività
Era una sensazione che stavo cercando in questa esperienza, e l’abbraccio e i sorrisi dei giovani del villaggio ha alimentato, più di tante altre cose, la gioia di poter essere qua a condividere con loro questi momenti, così come il gruppo che, giorno dopo giorno, rinsalda il legame costruito in così poco tempo. Avanti Laboratoriomondisti!!
“ Dopo una lunga dormita ( finalmente!!!) e una super colazione a base di riso, ci siamo imbattuti in una lezione di Khmer. Nel pomeriggio abbiamo iniziato le attività. Io e Nichi ci siamo occupati del corso di chitarra e abbiamo creato una super band di bimbi. Tra chitarra e percussioni (fatte con bottigliette di plastica, barattoli di latta e legnetti raccolti in giro) ci siamo divertiti un sacco. Le cose semplici sono sempre le migliori. A Kraing Ta Chan si fanno cose semplici, e la pace e il sorriso sono sempre di casa”
“ Secondo risveglio a Kraing Tachan! La notte è passata tranquilla, e sono riuscita a riposare bene, la famiglia si è fatta in quattro per farci trovare acqua e cibo e per fare conversazione. Abbiamo iniziato il nostro vocabolario di Khmer! La mattina sveglia presto e poi lezione di Khmer, noi a ripetere e i bimbi fuori a ridere. Il pomeriggio sono iniziate le attività e non potevamo sperare in un inizio migliore! Tanti bambini e ragazzi che si sono impegnati in inglese, pc, chitarra, arte e sport! Nella piazzetta di Kraing Tachan si sentivano solo urla e risate. Si sono divertiti tutti, bambini e grandi”
“ Iniziano le attività!!! Dopo la lezione di Khmer e le conseguenti risate dei bambini e della mia famiglia sentendo la mia improbabile pronuncia, ho avuto la conferma di essere proprio negata!!! Le attività con i bambini e i ragazzi sono state un successo … grande entusiasmo e partecipazione e credo che per ciascuno di noi sia stata una grande soddisfazione. PS- Adoro i miei compagni di viaggio! C’è grande empatia per cui la collaborazione, il sostegno reciproco e le risate sono sempre assicurate!”
“ Terzo giorno di Kraing Tachan e primo di attività. Di mattina cercano di insegnarci la loro lingua con un disperato tentativo di lezioni di Khmer … tentativo miseramente fallito. Ciononostante, il pomeriggio ci appropinquiamo ad iniziare le attività. Le difficoltà non sono poche, ma riusciamo a cavarcela alla grande. Non avranno imparato troppe cose, ma si sono divertiti, e noi con loro … e anche tanto!”
“ Terzo giorno al villaggio andato. Durante la mattina abbiamo provato a imparare un po’ di khmer, con scarsissimi risultati, almeno per quanto riguarda me. In questo terzo giorno abbiamo anche dato via alle attività. All’improvviso ho visto giungere una folla di ragazzini, apparentemente di dodici ma in realtà di 16 anni. Ho improvvisato una lezione di inglese, sudavo, anzi grondavo, senza capire il loro livello. Finita la lezione, ho iniziato a giocare con i bimbi, soprattutto con il piccolo Giuin!”
“ Seconda notte passata. Il letto di legno sembra più morbido, il caldo umido è sempre presente e costante. Mattina dedicata alla lezione di Khmer, difficilissimo da pronunciare e da ricordare. Ovviamente finite le ore di lezioni non sapevo già più nulla. Nel pomeriggio abbiamo iniziato le attività con i bambini: attività sportiva, pallavolo e calcio, con Carlo, poi informatica. Abbiamo avuto un po’ di problemi tecnici, la corrente va e viene, e non sappiamo bene cosa insegnare. Windows è in inglese e non riesco a capire se i bambini lo capiscono o no, hanno difficoltà nell’usare il mouse ed è difficile spiegare loro cosa fare. L’entusiasmo de bambini è enorme quando dici Computer Lesson!!!”
“ La giornata inizia con la lezione di Khmer, dopo una “riposante” dormita. Le tre ore di lezione sono passate abbastanza bene, credevo fosse più complicato, è stato piacevole. Nel pomeriggio abbiamo dato il via alle attività con i bambini e finalmente si è rotto il ghiaccio. Vederli giocare è stato appagante, probabilmente anche a noi serviva uno sblocco di questo tipo. L’atra cosa simpatica, è stato vedere la tribuna di spettatori che ci osservava e si divertiva forse anche più di noi. Giornata molto positiva”
“ Notte tranquilla a Kraing Tachan. Notte di riposo e consiglio. Appena svegli, colazione ricca e abbondante. Poi subito al centro per una bella lezione di Khmer. Solo qualcosa di quotidiano, per poter comunicare meglio con le nostre famiglie. E poi finalmente alle 14 si inizia a fare sul serio. Non so quanti bambini, ragazzi e ragazze ci fossero, ho perso il conto. Subito a pieno ritmo, con lezioni di arte, sport, inglese e computer. E’ stata un’esperienza fortissima poter giocare con loro. Con quei volti e quei sorrisi che hanno accompagnato molto del mio lavoro a Forlì. Pezzo dopo pezzo, il sentiero costruito dall’Italia sta prendendo forma. Mi sento molto bene. Era una sensazione che stavo cercando in questa esperienza, e l’abbraccio e i sorrisi dei giovani del villaggio ha alimentato, più di tante altre cose, la gioia di poter essere qua a condividere con loro questi momenti, così come il gruppo che, giorno dopo giorno, rinsalda il legame costruito in così poco tempo. Avanti Laboratoriomondisti!!!”
12/05 / 2015 – Cocco, mango, pagode & l’invito ad un super party di matrimonio cambogiano
Abbiamo ballato, cantato e ci siamo lasciati andare alla carica degli invitati. Che Spasso! Questo viaggio è il risultato di un insieme di emozioni colorate.
“ Giornata ricca di attività ed emozioni. La mattina è iniziata con una splendida passeggiata in mezzo a palme, risaie, laghetti e fiori di loto. Un’escursione per esplorare il circondario. L’ennesima conferma della bellezza di questi luoghi e dell’ospitalità di questa popolazione. Il mio fisico sembra essersi rassegnato al caldo. La dolcezza del cocco e del mango appena colti sono un toccasana per il corpo e per lo spirito. Scuramente non dimenticherò la visita alla pagoda, la prima visitata in vita mia, i colori vivaci delle sue rappresentazioni, le grida dei bambini all’uscita di scuola e i sorrisi dei monaci contribuiscono a rendere questo luogo ancora più scaro, accogliente e affascinante. Nel pomeriggio abbiamo ripreso le attività e i giochi, con grande adesione e partecipazione, ed è fantastico come, giocando con i bimbi e facendosi trasportare dal loro entusiasmo, si perda immediatamente ogni rigidità e seriosità della vita adulta per essere di nuovo catapultati alla propria infanzia. Qui al villaggio mi sembra di aver perso ogni sovrastruttura e cognizione di me. A volte ho la sensazione di essere qui da molto tempo e di aver lasciato che una nuova me venisse fuori. Mi sento bene e sono felice. Ieri sera poi il gruppo ha dato il meglio di sé e ha lasciato venir fuori tutta la sua energia. Siamo stati invitati ad una festa in occasione di un matrimonio e nonostante la nostra iniziale timidezza ci siamo subito fatti coinvolgere in balli e festeggiamenti sfrenati. Abbiamo abbandonato la pista solo quando i piedi erano doloranti, nonostante le insistenze degli altri invitati. Questa notte, probabilmente, riuscirò a dormire nonostante il caldo e l’afa. Sono esausta ma sorrido!!”
“ Sole, macchina fotografica, sorrisi, curiosità e acqua sono gli ingredienti fondamentali di questa mattinata a Kraing Tachan. Un po’ turisti, un po’ esploratori e un po’ parte di questa fantastica comunità, ci siamo imbattuti nella scoperta e delle routine e dei luoghi del villaggio. Ogni cosa ora ha un sapore familiare, ogni volto, ogni sguardo. Nel pomeriggio abbiamo proseguito con i laboratori e le interviste alle famiglie, ragazzi e componenti del villaggio. A Kraign Tachan abbiamo tanti progetti, il tempo è pieno ma non sento la necessità di essere altrove, sono qui e adesso penso che ogni cosa deve essere vista e ricordata. Risate, collane KITCH , famiglie e musica sono invece stati gli ingredienti della serata, Siamo stati ad un matrimonio cambogiano. Abbiamo ballato, cantato e ci siamo lasciati andare alla carica degli invitati. Che Spasso! Questo viaggio è il risultato di un insieme di emozioni colorate”
“ Ormai siamo del tutto integrati nel villaggio. I bimbi ci adorano, i più grandi anche,e noi ci troviamo benissimo con loro. Oggi abbiamo fatto un giro molto interessante. Abbiamo battuto ogni sentiero di Kraing Tachan. Non immaginavo che il villaggio fosse tanto grande e soprattutto con una pagoda così bella. Elena finalmente va in bagno regolarmente, ci sentiamo davvero a casa!!! PS- La festa di stasera è stata un’esperienza unica, una specie di sagra del paese, un tripudio di odori, colori e sudore!”
“ Giusto il tempo di farci abituare alle nostre palafitte che ci rendiamo conto che questo villaggio non è poi così piccolo. Lo giriamo tutto. Le persone ci invitano ad entrare nelle loro case e sempre sorridenti, ci riempiono di mango. Tante foto e tante cose belle, soprattutto la pagoda. Dopo pranzo ricominciano le attività. La sera ci catapultiamo ad una festa super colorata e super rumorosa. Tutti brilli con le birre ( tranne noi, troppo leggere), ci fotografano e ci invitano a ballare … divertente! La nota negativa è renderesi conto della sporcizia che lasciano per terra. Tolto questo, una bellissima giornata!!!!”
“ Si riparte, oggi ci aspettava una giornata impegnativa e lunga. Trekking- passeggiata alla scoperta del villaggio che è molto più esteso di quanto pensassi. Ogni casa ha il suo fascino, i suoi odori e i suoi “orrori”. Tutte le famiglie che abbiamo incontrato sono state accoglienti e socievoli. Dopo pranzo e dopo un breve pisolino abbiamo ripreso le attività: sport, computer, arte e musica. I bambini e i ragazzi sono entusiasti e affascinati. October, dopo cena, ci ha invitato ad un party. La festa è stata esilarante. Tutti vestiti in modo elegante, nel bel mezzo di una risaia arida e polverosa. Musica oscena e gente fuori di testa colpita dalla nostra presenza. Esperienza fantastica iniziata nel migliore dei modi, a ballare sul palco con il cantante e con un tizio ubriaco che non mi lasciava scappare”
“ Quella di oggi è stata una giornata bella e piena. Il giro del villaggio è stato molto interessante. Mi sono reso finalmente conto delle sue dimensioni. La gente ci ha accolto in maniera spontanea e curiosa, ormai si è sparsa la voce … gli italiani sono in città! Le condizioni di vita sono le medesime in tutto il villaggio: distese di risaie, palafitte e tantissimi animali. La vita è semplice. Nel pomeriggio sono riprese le attività, ormai si può dire che sono nate delle amicizie. Il tutto si svolge in maniera spontanea e divertente. In serata abbiamo partecipato al super party. Giusto il tempo di arrivare e sono stato strattonato da tutte le parti, sembravano mi conoscessero da tutta la vita. E’ stato divertente!!”
“ Dopo essere stati travolti da una moltitudine di bambini, mi sono messo a letto sereno e in pace. La notte mi ha portato alla giornata di oggi con ancora negli occhi e nelle orecchie il pomeriggio di ieri. In mattinata abbiamo esplorato il villaggio, scoprendolo in tutta la sua grandezza e particolarità. Tante case, tante coltivazioni, tanti volti. Ci ha guidato l’anziano del villaggio che ci ha poi portato a mangiare un numero indefinito di mango. D’altronde qua è stagione di mango. Ho potuto finalmente capire molte cose di Kraing Tachan. Molte cose che erano rimaste nei racconti dei viaggiatori e dei volontari di Laboratorio Mondo e non avevano spiegato realmente l’anima di questo villaggio unico. Nel pomeriggio ancora tante attività, tanti bambini, tanti giovani desiderosi di conoscere e conoscerci. E’ corso veloce il pomeriggio, e mi ha catapultato in una festa di matrimonio incredibile. Balli e musiche trashissime, gente felice, gente capace di condividere un sorriso o un abbraccio con noi, passanti fugaci delle loro esistenze così spensierate. Pensavo di aver fatto il pieno ieri con le emozioni e le sensazioni. Ma ogni giorno a Kraing Tachan riserva qualcosa di nuovo. Qualcosa che mi piace. Qualcosa che voglio portarmi a casa e permettermi di accompagnarmi ogni giorno, dal mio ritorno”
“ Questa giornata è stata meravigliosa, la vita al villaggio è un crescendo. Dormo meglio, il cibo migliora e l’accoglienza non smette di scandire ogni singolo istante qui. Questa mattina abbiamo fatto un giro per il villaggio. Kraing Tachan è un villaggio grande, disseminato attorno alle risaie, è un posto bellissimo dove le persone ti aprono la porta e sono pronti ad offrirti i prodotti migliori della loro terra. La visita è terminata alla scuola, di fianco alla pagoda. Siamo arrivati alla scuola mentre gli studenti uscivano da lezione e siamo stati travolti da mille divise che tornavano a casa per il pranzo. Il pomeriggio è stato occupato dalle attività, anche oggi ci sono stati tanti bambini che si sono impegnati con l’arte, l’inglese e lo sport. Ci sono stati un po’ di problemi con i pc, speriamo domani migliori. I bambini sono meravigliosi, gli adulti splendidi, tutti si stanno facendo in quattro per farci sentire a casa. Se non fosse per la mancanza di Bicio e l’Olli sarei serena al mille per cento. Terza parte della giornata: la sera.. party a Kraing Ta Chan! Siamo stati invitati ad una festa di matrimonio con le famiglie. Mi sono divertita come una pazza, abbiamo ballato, urlato e fatto festa, condividendo insieme un momento felice e unico. Pitch continua a chiedermi se sono felice, e credo sia questo l’aggettivo giusto per descrivermi in questi giorni: felice! Grazie a tutti! “
13/05 La vita a Kraing Tachan procede serena e i nostri volontari ormai si sentono a casa
Ogni giorno al villaggio ha sempre un sapore diverso. Questa mattina abbiamo incontrato il monaco, che ha cercato di spiegarci i principi base del buddismo. I giorni passano e mi sento sempre più a casa.
“ Anche il quinto giorno è passato. Sembra di essere qui da sempre, ci siamo ambientati e integrati nella comunità e in famiglia con una facilità estrema. Tutto merito dell’ospitalità e gentilezza delle persone che ci circondano. Tutte le attività con i bambini e i ragazzi proseguono benissimo”
“ Oggi incontro con il monaco. Devo dire che non mi ha soddisfatto appieno. E’ stato bello ma ha risposto troppo superficialmente alle domande. In compenso mi sono divertito con i bambini oggi. Abbiamo giocato e abbiamo fatto la lezione di informatica. Quest’ultima è stata bella perché abbiamo avuto internet e gli abbiamo insegnato l’utilizzo di google e youtube, cose per noi ovvie ma che loro non hanno mai visto. Vedere lo stupore e l’emozione nei loro occhi non ha prezzo. Hanno voluto vedere le foto di Eugenio al Polo Nord.. si sono emozionati ancora una volta. Tornati a casa, ci aspettava una cena imperiale ( granchio, riso, salsa strapiccante) finalmente con tutta la famiglia (madre e sorelle comprese). Per il primo pasto mi sono sentito più vicino alla famiglia, più integrato ( anche se il problema della lingua resta). Bello davvero! Ora siamo a casa “Tolla” a chiacchierare distesi sotto la palafitta. Ottimo modo per finire la giornata”
“ Ogni giorno al villaggio ha sempre un sapore diverso. Questa mattina abbiamo incontrato il monaco, che ha cercato di spiegarci i principi base del buddismo. I giorni passano e mi sento sempre più a casa”
L’incontro con il monaco è stato un ennesimo passo per l’integrazione e l’incontro con la cultura di questo paese. Quando si è aperti al dialogo qualunque luogo può essere “casa”.
“ L’incontro col monaco mi ha fatto riflettere: ma come è possibile non conosca il Dalailama? Non che sia obbligatorio ma … Detto questo, dopo qualche giorno passato a stretto contatto con la gente del villaggio, diventano evidenti le differenze culturali. L’educazione ambientale è praticamente inesistente e non credo sia facile insegnarlo ai ragazzi in così pochi giorni. Ci sarebbe tanto da fare, partendo dalle piccole cose”
“ Mi sento sempre più ambientato, sempre più in sintonia con il resto del gruppo e con i krantanchesi. Di mattina abbiamo imparato qualcosa grazie all’aiuto del monaco, poi mi sono dedicato ai ragazzini vogliosi di imparare qualcosa di inglese. Stare qui è davvero qualcosa di unico, un’esperienza che non avevo mai fatto, che mi sta permettendo di capire tanti aspetti della vita. Dopo cena ci siamo riuniti noi otto per parlare, scrivere il dialogo e giocare ancora un po’ con i nostri familiari”
“ Oggi incontro con il monaco. Abbiamo fatto tante domande sulla religione buddhista. Eravamo davvero molto curiosi, il monaco è stato disponibile, ci ha ascoltato e ha risposto in modo composto. Le risposte sono sembrate un po’ superficiali, probabilmente a causa delle nostre domande troppo generiche. Alcuni ragazzi hanno tradotto l’incontro, come al solito sono tutti gentili e disponibili. Durante il pomeriggio abbiamo fatto le attività, dopo il terzo giorno pieno, stiamo iniziando ad individuare le difficoltà del centro, per cui questa sera, assieme ai ragazzi, abbiamo fatto il punto della situazione. E’ stato deciso di concentrare l’impegno delle prossime giornate anche sul trasmettere agli adulti e ai referenti dei vari corsi alcune modalità pratiche di lavoro, al fine di coinvolgere e responsabilizzare maggiormente i giovani. La sera per noi è stata una sorpresa. La nostra famiglia ci ha cucinato i granchi di Kep. E’ stato un momento molto speciale, non solo per le pietanze ricercate, ma soprattutto perché tutta la famiglia si è riunita a cena assieme. E’ stata una bella cena, che ha aggiunto un mattone in più al nostro legame”
“ Un’altra notte tranquilla a Kraing Tachan, dopo il party sfrenato della sera. La colazione ci aiuta a metterci in cammino verso la pagoda del centro del villaggio, dove incontriamo il monaco. Domande sulla religione buddhista e sul cammino per diventare monaco. Mattina interessante, forse poco approfondita ma sicuramente in sintonia con quanto stiamo sperimentando in queste giorni. Nel pomeriggio ancora attività con i ragazzi, concentrandoci sull’inglese e sulle lezioni di computer. Il centro ha diverse problematiche da risolvere, soprattutto per quanto riguarda la continuità delle lezioni e la percezione che i ragazzi hanno della biblioteca. La sala computer deve essere riorganizzata, e bisogna intavolare un discorso abbastanza organico e strutturato per accedere ad attività di buona qualità. L’obiettivo dei volontari, insieme agli operatori di Laboratorio Mondo, a Youth For Peace e ai rappresentanti della comunità, sarà proprio quello di trovare insieme una via funzionale, percorribile da chi animerà il centro dalla nostra partenza. In serata, cena tutta assieme! Finalmente abbiamo mangiato con la famiglia tutta unita, dopo cinque giorni come ospiti. Siamo stati viziati con granchio, pesce arrosto, coca cola e ovviamente riso. Buona serata Kraing Tachan!”
14/05/2015 Su per i monti di Kraign Tachan, alla ricerca della vecchietta eremita & raccolta differenziata al villaggio: giornata intensa per i nostri ragazzi
La leggenda narra che nascosta sui monti che circondano il villaggio viva una vecchietta. Quale scusa migliore per un giro in motorino e per condividere un momento di gioia e spensieratezza con i ragazzi di Kraing Tachan? Laboratorio Mondo, inoltre, nella giornata odierne organizza un’attività di raccolta differenziata e di pulizia dell’area circostante il centro.
In famiglia, l’abbraccio della mamma, della nonna, del babbo e delle sorelle è ristoratore, così come quando ti chiedono se sei felice e io rispondo kgnom sose sabay. Io sono felice.
“ Oggi la giornata è iniziata molto presto. Sveglia alle cinque per essere pronti alle sei per andare a filmare i dintorni del villaggio. C’è stato solo un primo intoppo che ha fatto si che spostassimo di un’ora l’incontro. Una volta arrivati a Kran Ta Chan ci siamo divisi. Io, l’Ale, Marco e Nichi siamo andati in avanscoperta per filmare. Come nelle migliori barzellette, la batteria ci ha abbandonato dopo mezz’ora. Siamo tornati al villaggio e senza perdere tempo abbiamo diviso i giovani e gli adulti presenti in due squadre: Mut e Pii e la raccolta dell’immondizia a Kran Ta Chan è cominciata! L’attività non è stata molto apprezzata, abbiamo dovuto motivare e richiamare più volte i ragazzi, mentre gli aduli hanno abbandonato quasi subito l’attività. La raccolta è terminata in maniera tragico- comica, con i rifiuti accumulati in diverse zone e l’insegnante che ha dato fuoco ai cumoli. Subito dopo pranzo ci siamo riuniti con i volontari e Mr Man per fare una valutazione in itinere dell’esperienza, sono emerse diverse perplessità, sia legate ai corsi, sia alla famiglia che ospita Sara ed Alessandra. Dopo la valutazione, ci siamo attivati con una nuova energia e abbiamo pulito e riorganizzato la biblioteca e, soprattutto, Marco e Eugenio hanno reso fruibili i PC, attaccandoli ai gruppi di continuità. Ora l’aula è fruibile e i PC possono essere utilizzati dagli studenti. Anche oggi è stata una giornata carica di emozioni, ma in particolare è stata ricca di soddisfazione, vedere nel giro di poco l’ottimizzazione di due luoghi è stato molto bello!”
“ Di mattina il giro in scooter è stato super bello! Siamo partiti verso le sette ( con un’ora di ritardo) e ci siamo messi in sella ai vari motorini fino alle pendici delle colline. Durante la passeggiata (in realtà era più una scalata rocambolesca) ho rischiato di collassare a causa di troppo caldo e sudore, ma ne è valsa la pena, davvero giro stupendo. Abbiamo anche beccato un gruppo di anziani che pregavano. Poi siamo saliti in cima alla collina, abbiamo goduto di un panorama mozzafiato su Kraing Tachan. La lezione di inglese è andata bene, i bimbi sono scarsissimi ma va bene lo stesso! Spero di insegnare loro almeno il verbo essere”
“ Giorno sesto. Oggi sveglia presto per il mitico giro in scooter. Eravamo 5 motorini ( con due o tre persone l’uno) e moltissimi bambini in bici. Siamo saliti su un monte. Visto pagode e sudato in modo indescrivibile. Tra pasti, giochi con i bambini e attività varie, è passato anche questo giorno. Sono stanco ma molto soddisfatto e divertito.”
“ Sveglia presto, giù dalle brande, colazione veloce e via trip in montagna a bordo di uno scooter. Abbiamo fatto una gita super emozionante io, Dario, Eugenio e Carlo con i ragazzi e i bimbi del villaggi. Abbiamo esplorato pagode e villaggi e scalato, nel vero senso della parola, un monte per cercare quella che i ragazzi definiscono “una vecchia eremita”, abbiamo fatto tanta fatica e alla fine io sono tornata giù. Al ritorno, abbiamo visto gli uomini pescare e nello stagno. Mi sono divertita molto e mi è piaciuto un sacco vedere come i ragazzi si divertivano ai piedi della montagna. Sentivo le risate dei bambini e le voci di Eugenio, Dario e Carlo che parlavano con i ragazzi. E’ stato molto bello. Al ritorno abbiamo messo a posto la biblioteca del villaggio. Nonostante i ragni che saltavano fuori da ogni dove, siamo riusciti a fare un lavorone. Ora siamo intorno al fuoco ( fatto da Tonah, Sinar e Sreyle) con la chitarra e fra poco mangeremo le patate dolci. Che bella giornata!”
“ Mentre aggiorno il mio diario di bordo sto gustando una patata dolce che i ragazzi del villaggio hanno cotto per noi sotto la cenere. Siamo un gruppo di amici che suonano la chitarra, cantano e ridono attorno al falò. La giusta ricompensa dopo una giornata faticosa ma molto soddisfacente passata a pulire e a riorganizzato gli spazi in cui i ragazzi svolgono le attività. E’ stato faticoso, ma il lavoro di gruppo non sbaglia mai! E ora… torno alle mie patate!”
“ In mattinata ci siamo dedicati a qualche ripresa video, in vari punti del villaggio. Ma il meglio l’abbiamo dato nel pomeriggio. Ribaltando completamente l’aula computer e la libreria. Problema UPS risolto, ora sono perfettamente operativi. Si inizia a dare un po’ di ordine alle cose”
“ Passeggiata in moto fino alle montagne e trekking. Esperienza bellissima, i bimbi e i ragazzi erano le nostre guide! Ovviamente caldo e umido torrido. Abbiamo sudato come matti per arrampicarci in cima alla montagna alla ricerca della vecchietta eremita che nessuno sapeva esattamente dove viveva e se c ‘era. Ovviamente, dopo esserci smarriti, siamo riusciti a trovare la capanna… vuota… risate generali, breve siesta e ritorno al villaggio. Nel pomeriggio, pulizie di gruppo in biblioteca con riorganizzazione dei libri e ripristino dell’elettricità e delle postazioni computer. Il gruppo è sempre più affiatato!!!”
“ Giornata lunga e densa da ridurre in poche righe. Alle 5 siamo già attivi per iniziare le riprese dei dintorni, io, Elena e Marco. L’entusiasmo documentaristico si affievolisce quando dopo pochi minuti la batteria della macchina decide di scioperare. Veloce cambio di programma, raduniamo i già tanti ragazzi e bambini presenti al centro per ripulire tutta l’area. In Cambogia non esiste una cultura finalizzata alla preservazione dell’ambiente e Kraing Tachan purtroppo non è un’eccezione. I rifiuti sono parte integrante dell’arredo urbano, delle risaie e del centro. Cerchiamo di coinvolgere i ragazzi mostrando comportamenti responsabili. Speriamo che il piccolo seme innestato dia qualche frutto. Dopo pranzo incontro con Mr. Man di Youth For Peace per discutere le problematiche del centro e delle possibili soluzioni applicabili. Una bella chiacchierata che anticipa un secondo incontro a Phon Penh per buttare giù meglio le varie proposte. Le prime azioni diretta scaturita dall’incontro è stata la messa in sicurezza delle postazioni della biblioteca. Un passo dopo l’altro, il centro diventerà il fulcro delle attività educative di tutta l’area, al di là degli istituti scolastici. Il lavoro è tanto e appena tornati a Forlì pianificheremo le nuove mosse per portare tutto a compimento. Ogni giorno a Kran Ta Chan scorre lento e allo stesso tempo velocemente, siamo qua già da sei giorni e domani partiamo per Siem Riemp. In famiglia, l’abbraccio della mamma, della nonna, del babbo e delle sorelle è ristoratore, così come quando ti chiedono se sei felice e io rispondo kgnom sok sabay. Io sono felice”
15/05 Welcome to Siem Reap!
Dopo sei giorni di intensa attività e partecipazione alla vita del villaggio, il gruppo si divide per il week end. Una parte si presta a visitare la maestosità di Angkor Wat ( e la dubbia occidentalità di Siem Reap), un’altra parte si sposta a Kep, cittadina di mare, dove i ragazzi si divertiranno tra granchi da gustare e oceano blu nel quale immergersi. Buon fine settimana laboratoriomondisti, rigeneratevi, il villaggio vi aspetta per l’ultimo giro di giostra.
Siem Riemp ci accoglie come una doccia fredda. E’ quanto più lontano e diverso dalla Cambogia che ho visto fino ad ora e risuona come uno specchio per le allodole che richiama turisti col suo aspetto pettinato e commerciale.
“ Terra rossa, polvere, nasi appiccicati ai finestrini. Spostarsi coi mezzi locali credo sia il modo migliore per assaporare la varietà umana, anche se può essere stancante. Oggi, infatti, il gruppo si divide (purtroppo). Io, Sara, Elena e Nicholas ci siamo spostati a Siem Riep per visitare i templi di Ankor, mentre gli altri trascorreranno un week end al mare. Il viaggio è stato lungo ma, una volta entrati nel mood, ci siamo lasciati stupire da scenari verdi lussureggianti che si alternano a paesaggi fluviali, a risaie arse dal sole in attesa di “rinascere” grazie al monsone, a scene di vita quotidiana in villaggi di palafitte, a scorci aridi e polverosi in cui quasi anche la strada sembrava a tratti scomparire sotto la polvere. I nostri compagni di viaggio? Uomini e donne, ragazzi, bambini chiassosi. Ciascuno col suo bagaglio più o meno probabile ( ho visto caricare su quell’autobus qualsiasi cosa!!!) ma tutti accomunati dalla passione per il karaoke che ci ha accompagnati per buona parte del viaggio. Siem Riemp ci accoglie come una doccia fredda. E’ quanto più lontano e diverso dalla Cambogia che ho visto fino ad ora e risuona come uno specchio per le allodole che richiama turisti col suo aspetto pettinato e commerciale. Ma noi siamo qui per Angkor e non vediamo l’ora!!! Riusciremo a sopravvivere a questo triste scorcio di civiltà”
“ Oggi abbiamo lasciato il villaggio, ci siamo salutati con le nostre famiglie, abbracciati e baciati. Un po’ mi è dispiaciuto lasciare Kraing Tachan, soprattutto perché ricordo Siem Riemp e non sono molto contenta di tornare in questa città. D’altra parte, ho voglia di rimettermi un po’ in viaggio. Mr Man ci ha accompagnati fino a Phon Penh e da qui siamo saliti sull’autobus. Il caos della città ci ha fatto compagnia fino alla nostra partenza. Il viaggio è stato lungo, lungo, lungo e ancora lungo. La polvere che abbiamo visto è stata tanta, a tratti il paesaggio diventava troppo rosso. Circa ogni due ore abbiamo fatto tappa negli autogrill e ho ritrovato tanti posti comuni a 5 anni fa. Il viaggio è passato lento e abbiamo potuto apprezzare ogni minuto. Arrivati a Siem Reap, ho pensato che non fosse cambiata molto, non mi era piaciuta allora, e non mi piace ora”
“ Sveglia alle cinque di mattina, quando ancora il sole non è sorto e i galli devono iniziare a cantare. Sono scesa e mio fratello Sinar dormiva tutto rannicchiato sotto alla coperta, ho finito di fare lo zaino e siamo partiti per Phnom Penh, lasciando il villaggio alle nostre spalle. Subito, appena scesa dalla macchina, ne ho sentito la mancanza. Ho respirato aria e smog della città. A bordo di un autobus, siamo partiti per Siem Reap, con in sottofondo un karaoke trash cambogiano e il clacson continuo dell’autista. Ho osservato e studiato il paesaggio che scorreva fuori dal mio finestrino. Tante palafitte, da quelle povere, fatte di legna e con le pareti di foglie a quelle moderne, lussuose e colorate, tutte contornate dalla polvere rossa. Ho provato a dormire, ma con scarsi risultati. Arrivati a Siem Reap ho respirato un’aria diversa dalla solita. Mentre il tuk tuk ci portava in albergo, ho avuto la sensazione di essere in un altro paese. I viali mi ricordavano molto Rimini. La città è piena di turisti, in particolare australiani e spagnoli che vengono in Cambogia alla ricerca dello “sballo”, ignoranti e inconsapevoli delle mille cose hce questa città può offrire. Mi dispiace sempre vedere come le persone possano rendere la loro vita vuota, povera e priva di significato, alla ricerca della serata in più”
“Giornata di viaggio. Una volata dal villaggio a Phnom Penh. Abbandoniamo i ritmi pacati di Kraing Tachan per raggiungere la folle Siem Reap. Il viaggio vero e proprio è in pullman, classe economica. Otto ore di risaie, strade polverose, paesini e case. Otto ore per attraversare in lunghezza la Cambogia. Per poi trovarci in una città dove tutto è alla portata del turista. Qualsiasi tipo di turista, purtroppo. Il Khmer qui sembra una seconda lingua, surclassato da un inglese votato al commercio di qualunque cose. Sie Reap è una città imbellettata, non ha nulla a che fare con la Cambogia che abbiamo conosciuto. Per strada i visi sono occidentali. Nei mercati, illuminati a giorno anche di notte, i bambini parlano inglese meglio di tutti. Noi siamo qua per visitare i templi di Angkor e tutti i siti khmer che costellano la zona vicino alla città. Siem Reap non è Phnom Penh, ed è importante conoscere la città per capire non solo la Cambogia di oggi, ma anche gli effetti che il turismo disinteressato, maleducato, arrogante ha su un popolo così sacro come quello cambogiano. Domani mattina saremo tra le rocce millenarie che i khmer hanno eretto per le loro divinità. Sono molto curioso”
“E siamo arrivati alla fine della prima settimana. Oggi per me è stato un giorno particolare e particolarmente bello perché i miei compagni di palafitta ( Nicholas ed Elena) sono andati a Siem Reap! No no, scherzo! La giornata è trascorsa tranquillamente, tra giretto in motore (come lo chiamano i miei compagni di viaggio), passi, lezioni ai bambini e attività varie. Ciò che mi ha colpito di più oggi è stata la lezione d’inglese. Questi ragazzini non lo conoscono, e quel poco che conoscono, lo esternano. Ciononostante, è stato davvero bello cercare di insegnare qualcosa che possa loro tornare utile. Capisco le loro difficoltà e spero che i nostri sforzi servano a qualcosa. Io comunque mi sono divertito. La famiglia è stata molto dolce con me e anche con i miei compagni d’avventura. Mi trovo molto bene. Insomma, sono soddisfatto”
“E’ arrivato il momento della “doccia” prima di andare a “letto”. Vorrei non lavarmi, ma devo. Sudo troppo, cammino e corro a piedi nudi e oggi ho anche spalato merda. Di mattina abbiamo fatto un altro giro, abbiamo fotografato e curiosato nelle vite delle persone, tanto diverse dalle nostre. Nel pomeriggio english class, poi abbiamo piantato qualche albero, abbiamo giocato con i bambini, cena (forse), doccia e nanna. Mi piace stare qui, sto bene”
“Il programma del giro in solitaria di questa mattina è saltato … eccesso di socievolezza dei locali. Nel pomeriggio, oltre le solite attività, ci siamo dati al giardinaggio tra zappe, maceti e letame, devo dire che è stato fatto un ottimo lavoro. Domani direzione Kep. Ok il mare, ok la spiaggia, ma sono ansioso di rivedere una doccia e un materasso”
“Primo giorno al campo senza Elena, Nicholas, Sara e Alessandra. La pigrizia senza loro si è subito fatta sentire. Due siciliani e due romagnoli ne hanno approfittato! Mattinata dedicata ad un breve tour in moto con i nostri fratellastri e sorellastre. Rientro alle 10 dal tour per l’attività mattutina di giardinaggio, saltata però per il troppo caldo e il vagabondaggio dei cambogiani che hanno fatto di tutto per rinviarla al pomeriggio. Dopo pranzo, intensa lezione di inglese, giochi di gruppo e giardinaggio, il tutto intervallato da un forte temporale durato dieci minuti che ci ha fatto capire che i monsoni sono in arrivo”
16/5 Angkor Wat, a passeggio tra la maestosità e la solennità di una delle sette meraviglie del mondo
L’uomo è capace di grandi cose! Passeggiare tra le rovine dei templi circondati dalla giungla, soffermarsi davanti a tanta imponenza e solennità è una sensazione che non dimenticherò mai.
“ Alle 4.30 am siamo partiti a bordo di un tuk tuk diretto ad Angkor Wat. Abbiamo visto l’alba nascere dai templi sull’acqua, che meraviglia! Oggi, di fronte a tanta grandezza, mi sono sentita tanto piccola, ma allo stesso tempo ho pensato che se vogliamo, anche nella vita di tutti i giorni possiamo fare grandi cose. Ho pensato che molte volte ci si arrende in partenza davanti ad un progetto, facciamo tanti programmi che alla fine non riusciamo a rispettare. Ci arrediamo e pensiamo di non farcela, ma con tanta volontà, mattone su mattone, possiamo farcela. Ad Angkor Wat ho percorso lunghi tunnel, illuminati solo dalla luce del sole. Bellissimi! Che meraviglia questa gita, peccato per Seam Reap”
“ Ci siamo svegliati prestissimo. E poi ci siamo imbottigliati nel caldo e nella confusione di Angkor!”
“ Usciamo dalla camera che è ancora buio, direzione Angkor Wat, per la visita ai templi del popolo khmer. Arriviamo che il sole sta nascendo dietro le torri principali del tempio. L’emozione di vedere per la prima volta una costruzione così solenne è forte. Ci trasportiamo tra i vari tempi cercando di capire cos’abbia spinto quel popolo a costruire nel mezzo della giungla una così imponente richiesta di ascolto ai propri idoli. O forse è solo un mio pensiero. Il Tuk tuk ci porta veloci da un sito all’altro, permettendoci di ammirare tutta l’area dedicata al culto, prima induista poi buddhista. Come per tutte le religioni, una ne soppianta un’altra, insediandosi nei luoghi già consacrati ad altri. Mi fermo qua con le riflessioni. In ogni caso, gli edifici costruiti dai Khmer 1000 anni fa mi hanno abbagliato, non avevo mai visto niente di simile. Tornare a Siem Reap è spiazzante. Ogni giorno di più si notano le contraddizioni e la distanza tra questa città e il resto del paese. Siem Reap non mi piace e fortunatamente lunedì torniamo a Kraing Tachan”
“ La sveglia suona che fuori è ancora buio ma la levataccia non pesa perché oggi finalmente vedremo il sito di Angkor. Le parole difficilmente possono rendere onore a una tale meraviglia. L’uomo è capace di grandi cose! Passeggiare tra le rovine dei templi circondati dalla giungla, soffermarsi davanti a tanta imponenza e solennità è una sensazione che non dimenticherò mai”
17/05/ 2015 Siem Reap. Riflessioni e voglia di tornare a casa ( a Kraing Tachan) // Giornata a Kep!
In questa città è più facile trovare un ristorante messicano, piuttosto che un cambogiano che ripete un mantra. E’ più facile bere un coca e rhum, piuttosto che un caffelatte ghiacciato.
“Oggi abbiamo fatto compere a Siem Reap per il banchetto di Laboratorio Mondo. L’unica cosa che mi piace di questa città sono i mercatini pieni di colore, si girano bene e sono meno affollati rispetto a queli di Phnom Penh. Nel pomeriggio siamo stati nella piscina della Guesthouse. Sono sempre più convinta che questa città sia per la maggior parte frequentata da turisti ignoranti alla ricerca del giusto sballo e del giusto scatto da postare sui social per sottolineare la propria vacanzina. Grazie a questa gente i ragazzini spacciano e le ragazze aspettano sedute ai bordi delle strade il migliore offerente. La cosa che mi è piaciuta di più di questa gita, oltre ai templi, è stata la consapevolezza di quanto voglia bene ai miei compagni di viaggio”
“Giorno di acquisti a Siem Reap, abbiamo avuto un assaggio di quello che accadrà a Phnom Penh al rientro!!! 😀 Il problema di questa città credo sia il fatto che si sia inghiottita il suo posto nel mondo, la sua gente, la sua fisionomia. Siem Reap non mi piace perché ha ceduto in modo prepotente tutta se stessa al turismo peggiore che ci sia. In questa città è più facile trovare un ristorante messicano, piuttosto che un cambogiano che ripete un mantra. E’ più facile bere un coca e rhum, piuttosto che un caffelatte ghiacciato. Sono contenta di tornare al villaggio domani. I giorni passati sono trascorsi velocemente e finalmente domani siamo di nuovo a Kraing Tachan. Olivia mi manca da togliere il fiato!!”
“Poche parole per questa giornata. Abbiamo visitato i mercatini e passeggiato lungo il fiume, concludendo la conoscenza con questa città. La riflessione è sempre la stessa. Qui non siamo in Cambogia, ma alla gente sembra non interessare, stesi comodi nei giardini o nelle piscine delle guesthouse. Potremmo essere ovunque nel mondo. Mentre scrivo queste righe, penso al viaggio di domani, alla distanza che ci separa dal villaggio e dai sorrisi della sua comunità. Domani saremo a casa”
“Dopo una giornata trascorsa a contemplare una vera e propria meraviglia della storia dell’umanità, trascorrere una giornata nella moderna e turistica Siem Reap è avvilente. Sicuramente dotata di molti comfort per soddisfare le esigenze dei giovani turisti europei e australiani che la frequentano, è anonima e squallida per l sua patinata falsità che non ha nulla a che vedere col resto del paese. In più occasioni, con i miei compagni di viaggio, ci siamo soffermati a riflettere sulle motivazioni e sul tipo di turismo che porta così tanti giovani da queste parti e ci è sembrato che poche avessero a che vedere con un reale desiderio di incontro e conoscenza con una cultura, un popolo e una realtà diversa. Che tristezza!”
“Si parte per Kep! Iuppi! All’arrivo nella cittadina di mare, questa esclamazione diventa sempre meno convinta. Un sacco di persone, tutte sdraiate lungo la strada attorniata dai rifiuti e dai residui del pranzo e il mare pessimo non ci permettono di partire con il piede giusto. Tentiamo comunque l’approccio alla spiaggia e al mare, ma il tentativo fallisce miseramente. Dopo una sosta in un localino, il sole comincia a scendere e Kep acquista un nuovo volto. Cambiano i colori e scopriamo un mercatino del pesce e non solo che ci immerge nella Kep che cercavamo, piena di volti storie e folclore. Cominciamo a scattar foto e a scambiare sorrisi e parole con le “vittime” dei nostri obiettivi. La giornata si chiude con un meraviglioso tramonto e con una bellissima foto di gruppo con una quindicina di monaci ( e un bimbo monaco) che aveva seguito lo spettacolo del tramonto da uno scoglio in mezzo al mare creando una chiazza di arancione che resterà nei miei ricordi”
“Oggi rompiamo per la prima volta la quotidianità a Kraing Tachan dopo una settimana. Partiamo la mattina presto per Kep. La prima impressione della cittadina è stata pessima. La folla, il caldo, la puzza. La mancanza totale di armonia e bellezza. Il mare è un vero schifo, poi giro pomeridiano fino al tramonto e mi sono ricreduto. La zona del mercato del pesce è davvero stupenda. Il tramonto mozzafiato”
“ Il primo impatto a Kep non è stato dei migliori. Probabilmente siamo stati un po’ passivi nell’affrontare la giornata. Nel pomeriggio, il soggiorno ha preso una piega inaspettata. Il mercato, gli odori, le persone e i monaci in riva al mare. L’atmosfera era perfetta e la curiosità si è svegliata improvvisamente. Stavamo solo cercando nel posto sbagliato”
“Mattinata di trasferimento e saluti. Tolar al nostro ritorno non ci sarà più, forse lo rivedremo il 22 e il 23 nella capitale. Noi intanto ci trasferiamo per il weekend a Kep per un po’ di mare e un po’ di relax. Il primo impatto a Kep non è stato dei migliori. Mare sporco e tanta gente. Per questo, stanchi e un po’ sconfortati, ci siamo adagiati per tre ore in un bar gestito da francesi … non proprio turisti responsabili. Il pomeriggio però è stato illuminato grazie ai francesi: tour a piedi della costa fino al mercato, passando per i resti delle ville francesi. Pomeriggio fantastico. Dalle 15,30 in poi la giornata ci ha gratificato di scenari e situazioni bellissime”
18/05 – Finalmente al villaggio
Dopo due giorni di svago, il gruppo, precedentemente diviso, si riunisce e senza perdere tempo, rigenerato e desideroso, ricomincia le sua attività a Kraing Tachan.
Dodici ore di risaie per riabbracciare con lo sguardo il cielo stellato di Kraing Tachan. Chissà se riuscirò a vedere la luna, è l’unica cosa che mi manca al villaggio.
“ Dopo 12 ore di viaggio ( Siem Reap – Phnom Penh – Kraing Tachan) finalmente siamo tornati a casa, dopo un lungo viaggio in autobus immersi nel mood cambogiano tra chi tossiva, chi ruttava e chi mangiava bagarozzi… una sfacchinata.. ma che risate!”
“Oggi siamo partiti per Kraing Tachan, non vedevo l’ora di arrivare! Mi è mancata tanto casa, la tranquillità di questo posto e il coinvolgimento della famiglia. Il viaggio è stato lungo e polveroso e io mi sono beccata il raffreddore. E’ stato anche divertente, la mia compagna di sedile è stata un’ottima distrazione tra larve di cavallette e scarafaggi che mangiava durante il tragitto. Poi, finalmente, siamo tornati a casa”
“ Lunga giornata di viaggio per lasciare alle spalle la scintillante e fasulla Siem Reap. Dodici ore sulla strada per raggiungere Kraing Tachan, in un pullman silenzioso e chiassoso allo stesso tempo. Dodici ore di risaie per riabbracciare con lo sguardo il cielo stellato di Kraing Tachan. Chissà se riuscirò a vedere la luna, è l’unica cosa che mi manca al villaggio”
“ Viaggio di ritorno verso Kraign Tachan… interminabile!!! Colori, odori e sapori della vera Cambogia ci hanno riportato a casa”
“ Il risveglio è stato dei migliori, in riva al mare! L’Isola Del Coniglio è stata rigenerante. Il rientro al villaggio è stato abbastanza veloce, ma prima di rientrare abbiamo preso un regalino per la nostra famiglia, una splendida radio. Il regalo è stato apprezzatissimo anche dal vicinato”
“ Oggi, io, Carlo, Eu e Marco abbiamo lasciato l’Isola Dei Conigli e Kep e siamo tornati a Kraing Tachan. Il viaggio di ritorno è andato molto bene, è anche sembrato più breve dell’andata. Ci siamo fermati per strada a comprare un regalo per la nostra splendida famiglia cambogiana. Abbiamo comprato loro una radio. Non l’avessimo mai fatto!!! Tutto il pomeriggio e sera hanno ascoltato il buon budda! Nel pomeriggio abbiamo giocato con i più piccoli, poi cena, poi sono stato un po’ male di stomaco … ma tra poco nanna!!!”
“ Oggi giornata un po’ vuota causa spostamenti. Abbiamo viaggiato verso Kraing Tachan, pronti per ricominciare la nostra avventura. Già nel pomeriggio abbiamo giocato coi bimbi e verso sera ci siamo riuniti con gli altri. La squadra è di nuovo unita!!!”
“ Mattinata dedicata al rientro da Kep, con tappa dedicata all’acquisto di un pensiero per la nostra famiglia adottiva, una radio, regalo apprezzatissimo. Pomeriggio dedicato alle attività in Kran Ta Chan. Ci siamo dedicati alle attività sportive con i più piccoli, i grandi erano a scuola”
“Il mattino ha l’oro in bocca, dopo una notte passata su un materasso. Subito dopo colazione, si parte per l’Isola del Coniglio. Per quanto riguarda la spiaggia e la tranquillità tutta un’altra storia rispetto a Kep. Questo è il posto perfetto per rigenerarsi”
“Oggi giornata passata sull’Isola dei Conigli. Un po’ di spiaggia e relax, con il finale del tramonto sul mare. Peccato per l’inquinamento, ormai una costante”
“Oggi giornata a Rabbit Island. Ci siamo svegliati a Kep e siamo subito partiti via mare per l’Isola dei Conigli. E’ un posto paradisiaco per quanto riguarda atmosfera, clima, flora, ma infermale per l’inquinamento. La qualità del mare è pessima, ma ci siamo ugualmente divertiti e rilassati”
“ Oggi risveglio a Kep, pronti per l’Isola dei Conigli. L’isola è carina anche se il mare non è di certo cristallino. Ci rilassiamo e nel pomeriggio affrontiamo la foresta nel tentativo di girare tutta l’isola. Il tentativo fallisce a causa dello scendere veloce del sole. Il momento più bello della giornata è stato il bagno al tramonto con gli alberi sulla spiaggia e tutta la foresta dietro”
19/05 – Buongiorno Kraing Tachan !
Con il risveglio al villaggio, tanto atteso dai nostri volontari, comincia ufficialmente la seconda settimana di lavoro al centro: attività educative, affissione del banner di Laboratorio Mondo e vita in famiglia.
Che bello svegliarsi a Kraing Tachan. Ora è tutto familiare: il canticchio del gallo, il riso a colazione. E’ tutto di casa.
“Tornati a Kraing Ta Chan, tutto riprende i ritmi conosciuti nei giorni scorsi. Il sole ci sveglia e ci porta al tavolo della colazione, dove la mamma ci prepara per la mattina al centro. Abbiamo preparato cartelloni per i ragazzi e i bambini sui diritti umani. Nel pomeriggio abbiamo abbellito le stanze della sala computer e dell’aula di inglese con i cartelloni e i disegni dei bambini di Forlì. La sera è stata la volta di un’altra bella cena in famiglia. Tutti insieme, noi, la mamma, le tre sorelle, il babbo e la nonna. Alla fine del banchetto ci hanno regalato Krame fatte a telaio nei giorni in cui eravamo a Siem Reap. I nostri sorrisi e i nostri abbracci si sono uniti a loro in un momento davvero emozionante. Come ho avuto modo di dire altre volte, queste persone ci hanno accolto come una famiglia, e questa serata ce l’ha confermato una volta di più”
“Il gruppo è di nuovo riunito e operativo. Riprendono le attività con i ragazzi e ritroviamo la nostra routine. E’ stata una bella soddisfazione, appendere assieme ai ragazzi, lo striscione di Laboratorio Mondo e i lavori sui diritti umani che abbiamo creato in questi giorni. Ogni giorno che passa la “piantina” da nuovi frutti”
“Rientro a pieno al villaggio. Questa mattina abbiamo passeggiato per fare i video delle zone limitrofe al centro. Sono stata molto bene e mi sono divertita ad ascoltare i racconti di viaggio di Eu. Poi siamo tornati al centro e dopo il pranzo abbiamo appeso il banner di LM e i lavori degli studenti della De Amicis e del Liceo Classico Morgagni. E’stata un’impresa molto divertente appendere i cartelloni, “abbarbucati” su una scala di fortuna. Mi piacciono le giornate al villaggio, qui sto bene, ho trovato la mia dimensione e la mia famigli, insieme ai miei compagni di viaggio, sta rendendo l’esperienza meravigliosa”
“Oggi ci siamo ritrovati tutti quanti per le attività. Ci siamo divisi un po’ i compiti: io, Marco ed Elena siamo partiti per realizzare un po’ di video e foto “documentario” che raccontano il villaggio. Nel pomeriggio, dopo una sosta post pranzo per combattere l’afa e il caldo, ci siamo dedicati alle attività: sport e preparazione – installazione dei cartelli e dei disegni nelle aule”
“Con la giornata di oggi è ricominciata la vita regolare nel villaggio tra attività e rispettive case. La mattina ha impegnato alcuni di noi nel giro del villaggio per raccogliere materiale video e fotografico e, inutile dirlo, le varie famiglie incontrate ci hanno sempre accolti in maniera calorosa. Si inizia ad avere il sentore della fine di questo soggiorno e anche se alcune nostre comodità un po’ mancano, credo che mi dispiacerà partire”
“Oggi, 19 maggio, è stata una giornata molto soft. I bimbi non si sono fatti vivi e noi siamo stati a cazzeggiare un po’ in pagoda. Abbiamo colorato dei cartelloni, poi appesi al centro educativo. Nel pomeriggio relax, tanto sudore e qualche gioco coi bambini”
“Oggi siamo stati tutto il giorno alla struttura a sbrigare varie cose. Ci siamo occupati di disegnare e appendere dei cartelloni per rendere il luogo più accogliente. La giornata è trascorsa tranquilla”
“Che bello svegliarsi a Kraing Tachan. Ora è tutto familiare: il canticchio del gallo, il riso a colazione. E’ tutto di casa. Oggi è stata una giornata molto bella, sia perché ci siamo riuniti, sia perché abbiamo consegnato i cartelloni fatti assieme ai ragazzi. Diciamo che l’affissione non è stata semplicissima, ma il risultato è stato fantastico. Quante cose si possono fare assieme e quante emozioni si possono condividere. Che giornata e che gruppo meraviglioso!”
20/05/ 2015- Cooking Class! Buon appetito, ragazzi!
Oggi le mamme cambogiane svelano ai nostri volontari i segreti della cucina khmer, preparando alcuni piatti tipici. Un bel momento di conoscenza e condivisione. Dopo il pranzo,consumato tutti assieme, un incontro tra Laboratorio Mondo, Youth For Peace e i rappresentanti della comunità, pone le basi per la progettazione di un KinderGarten.
Tra poco torneremo nella chiassosa capitale. La dimensione di pace che contraddistingue Kraing Ta Chan mi accompagnerà anche a Phnom Penh, ricordandomi di come, a volte, seguire il giro del sole possa distendere i nervi e lasciare spazio a riflessioni utili in tutti i momenti della giornata.
“Grazie alla cooking class di oggi abbiamo visto e imparato le tecniche con cui preparare i piatti che quotidianamente mangiamo. Diciamo che non è stato molto semplice, però è stato bello perché abbiamo mangiato tutti assieme i piatti di solito consumati con le rispettive famiglie. Oggi ho realizzato che domani è l’ultimo giorno pieno a Kraing Tachan e mi è venuta un po’ di malinconia, so già che domani cercherò di vivere appieno tutta la giornata, come tra l’atro ho sempre fatto. Non smetterò mai di scrivere quanto amo questo posto”
“Tutti in cucina!!!! Sotto la guida delle nostre mamme, oggi ci siamo cimentati nella preparazione di un vero pranzo cambogiano che poi abbiamo consumato tutti assieme. E’ stato l’ennesimo bel momento di condivisione che ricorderò sempre pensando a questa meravigliosa esperienza. Altro momento significativo della giornata è stato l’incontro con i membri della comunità per discutere della costruzione di un Kindergarten e infine i ragazzi più grande che si confrontano circa i diritti umani dell’infanzia”
“Oggi, sinceramente, è stata una giornata alquanto inutile. La mattina abbiamo guardato i nostri genitori cambogiani cucinare (io ho pulito il riso tre volte). Abbiamo pranzato tutti assieme, poi relax. Di pomeriggio non ci sono stati grandi attività e i bimbi sono stati pochi. Domani ultimo giorno e pasta party!!!”
“Oggi abbiamo cominciato la giornata con il cooking class! E’ stato bello vedere tutti all’opera, abbiamo cotto il riso, le verdure, la carne ed infine i dolci! E’ stata una bella mattinata! Le attività del pomeriggio sono cominciate tardi, un po’ a causa del monsone che ci ha fatto compagnia per oltre due ore, un po’ perchè abbiamo incontrato gli anziani e il capo del comitato del villaggio per discutere del nuovo Kindergarten e fare il punto circa lo sviluppo del progetto di cooperazione decentrata che riguarda il centro educativo. E’ stato molto interessante e proficuo fare il punto assieme: il dialogo unisce le persone e ci permette di costruire grandi cose!”
“Oggi Elena mi ha svegliato alle cinque anche se l’appuntamento era alle otto, con la gente che si presenta dopo un’ora! Tutto ciò non mi ha permesso di cominciare la giornata al meglio. La zuppa di riso poi ha dato il colpo di grazia. La giornata si è raddrizzata dopo la cooking class e il pranzo. Dopo un monsone di due ore, siamo stati coi bimbi”
“Dopo una notte un po’ rumorosa in casa, iniziamo una nuova giornata a Kran Ta Chan. Questa mattina le nostre tre mamme ci hanno svelato i segreti della cucina tradizionale khmer. Quindi quei piatti che ogni giorno ci fanno riunire sullo stuoino nei tre pasti della giornata. Dopo il pranzo, una pioggia battente ha scandito le ore di riposo. Mi è toccato surclassare i miei compagni di avventura in una partita di scala 40 senza pietà. Nel pomeriggio abbiamo incontrato la comunità e Youth For Peace, per discutere della costruzione del Kindergarten e del corso da far prendere al centro educativo. Un bel momento di confronto in cui le tre teste di questi progetti hanno potuto scambiarsi idee, impressioni e modus operandi. Oggi è il penultimo giorno pieno al villaggio. Tra poco torneremo nella chiassiosa capitale. La dimensione di pace che contraddistingue Kraing Ta Chan mi accompagnerà anche a Phnom Penh, ricordandomi di come, a volte, seguire il giro del sole possa distendere i nervi e lasciare spazio a riflessioni utili in tutti i momenti della giornata”
21/05/ 2015 – Ultimo giorno al villaggio per i nostri ragazzi
La giornata, allegra e densa di avvenimenti, vede i nostri volontari partecipare a molteplici attività. Dal laboratorio tessile ( con fatica e impegno ne sono uscite coloratissime krame cambogiane), al un pasta party ( chili e chili di farfalle al pomodoro per tutti!), alla partita di calcio Italia – Cambogia.
Arriva il monsone che porta le prime piogge, come a sancire la fine di questa indimenticabile esperienza e arriva anche un po’ di tristezza perché lasciare tutto quello che ho trovato qua mi fa un po’ male.
“Oggi è stata un gran bella giornata, ricca di cose da fare. La mattina, dopo il solito raduno con gli atri membri del gruppo al tavolo rotondo in finto legno, abbiamo provato ad utilizzare il telaio da Krame. Esperienza nuova anche questa! Dopo di che Elena e Nicholas si sono intrattenuti con quel rabaziere di Mister Man e noi ci siamo dati un po’ al cazzeggio e ai giochi con i bambini, ai quali ormai voglio un gran bene! Nel pomeriggio ci siamo incontrati con Mister Man, il Sindaco, la varie famiglie (tranne la Maday di Ale e Sara) per i saluti e per le ultime parole dette in pubblico. Poi il Pasta Party! Non vedevo davvero l’ora di addentare quelle farfalle al sugo, anche se cotte nell’acqua putrida del pozzo e condite con uno strano sugo al pomodoro, carota, cipolla, soffritto nell’olio di palma. Buonissima!!! Ne avevo proprio bisogno. Ne ho mangiati quattro piatti. La cena con le famiglie (gnam bai) è saltata, e dopo una partita di calcio in cui mi sono annoiato a morte perché sono uno scarpone, siamo andati alla festa in casa di Carlo, Elena e Nicholas, organizzata in nostro onore. Mi sono divertito da matti, ho ballato, sudato, bevuto birra calda e scherzato con gli altri sette, con i bambini ( il premio a quella pazza di Menn, soprannominata pancabbestia), con gli adulti e con gli anziani del villaggio. Poi torcia fino a casa, qualche secchiata d’acqua dal pozzo e letto”
“Oggi giornata molto divertente. Di mattina abbiamo imparato a fare le krame e subito dopopranzo abbiamo avuto l’incontro con la comunità. Questo secondo momento mi è piaciuto molto in quanto è stata l’occasione per tirare le somme dell’esperienza. La cosa più bella è stato vedere sia noi che loro eravamo molto soddisfatti. Devo dire la verità: mi sono emozionato nel sentire un anziano del villaggio ringraziarci con grande umiltà e con il cuore in mano. Anche noi, ovviamente, abbiamo ringraziato loro per il trattamento perfetto riservatoci … e ancora ci aspettavano sorprese! Dopo la riunione, pasta party!!! Finalmente un po’ di pasta. Abbiamo mangiato bene al villaggio, ma la pasta è la pasta. Anche se mi sa che i ragazzini del villaggio non la pensano così, non hanno tanto gradito. Dopo la pasta, a pancia super piena, partita a calcio: Italia VS Cambogia. Equilibrata, ma vinta 5 – 3. Belli e sudati, torniamo a casa e ci troviamo una super festa rumorosa in onore nostro. Doccia veloce e di nuovo sudore: ballano come pazzi questi cambogiani! Scherzi a parte, la festa è stata la ciliegina sulla torta, ha mostrato come la gente più umile spesso è quella col cuore più grande. Siamo stati davvero bene oggi. Ah, dopo la festa abbiamo anche cenato con la famiglia”
“Ultimo giorno pieno al villaggio. Ultimo giorno nella calma delle risaie e tra i sorrisi della gente di Kraing Tachan. Ci mettiamo subito alla prova ai telai per la tessitura delle krame. Mestiere di pazienza e tecnica, che ripaga con il confezionamento di tessuti coloratissimi. La mattina procede svelta con un incontro a quattr’occhi tra Laboratorio Mondo e Youth For Peace, per discutere di un nuovo programmi di scambi culturali tra Italia e Cambogia. Nuove basi per il continuo di una collaborazione molto prolifica. Dopo il pranzo in famiglia, il pomeriggio è scandito da due momenti chiave. L’incontro con gli studenti e le studentesse che in queste due settimane hanno fatto parte delle attività, i rappresentati della comunità, le famiglie che ci hanno ospitato. Un momento in cui ci siamo ringraziati a vicenda per i bellissimi momenti passati assieme. Lo scambio di esperienze e di vissuto hanno trovato in questo incontro, parole e sorrisi sinceri per rendere ancora più concrete le emozioni di questi giorni. Il secondo momento chiave è stata la partita di calcio Italia – Cambogia, otto contro otto. Le nostre ragazze a presidiare la porta, Dario davanti alla difesa e noi 4 su a sfondare. Ho fatto anche 2 gol. Finita 5 a 3 per l’Italia. Forse non avevo mai giocato così bene a calcio nella mia vita. Alla sera grande festa di saluto a casa nostra. Musica a palla e danze sfrenate. Ho anche tirato su Carlo, per chi legge e va per concerti sa cosa intendo. Giornata intensa, l’ultima al villaggio. Ho anche la luna, finalmente”
“Ultimo giorno al villaggio, intenso e pieno di emozioni. Arriva il monsone che porta le prime piogge, come a sancire la fine di questa indimenticabile esperienza e arriva anche un pò di tristezza perché lasciare tutto quello che ho trovato qua mi fa un po’ male. Non pensavo che i giorni trascorsi qua fossero sufficienti a creare legami così saldi. Amicizia, complicità e collaborazione. La comunità, ancora una volta, ha dimostrato di avere un grande cuore, di averci accolto e ospitato in modo semplice e amorevole, di averci reso partecipe in tutto. Mi è rimasta impr——–essa nella mente l’incontro con i ragazzi, gli esponenti di Youth Fot Peacee quelli di Kraing Tacahn. Ognuno ha avuto una parola di ringraziamento e riconoscenza per quello che questa avventura ha lasciato in noi, per quello che ha portato al villaggio e per quello che potrà nascere in futuro. La festa di addio organizzata dalla famiglia di Nicholas, Carlo ed Elena è stata divertentissima. Un ennesimo momento di sfrenata allegria prima dei saluti. Grazie Kraing Tachan”
“Ultimo giorno pieno al villaggio. Mi sono svegliata presto (alle 5,00) per rivivermi in tranquillità quelle che in questo mese sono diventate routine quotidiane: il canto del gallo, la mia mamma che dà da mangiare agli animali, l’alba che nasce all’orizzonte e il cielo di mille colori. Dopo la solita doccia e la solita colazione a base di riso, di corsa al villaggio. Ho imparato (si fa per dire) a fare le krame e devo dire che mi sono divertita molto. La perla di questa giornata è stato il pasta party. Abbiamo finalmente cucinato e mangiato pasta al pomodoro! E’ piaciuta molto. Cucinare è stato un po’ complicato ma ormai non ci ferma più nessuno. Mi dispiace lasciare il villaggio, i volti, le routine. Penso proprio che ne sentirò la mancanza. In serata abbiamo fatto festa, abbiamo ballato e salutato gli amici. E’ stata un’esperienza incredibile, emozionante e coinvolgente. Mi addormento così, con gli occhi pieni di immagini, di risate, di sorrisi e di semplicità”
“Questo è stato l’ultimo giorno a Kraing Tachan. Oggi abbiamo iniziato con il laboratorio delle krame. Qui al villaggio, la comunità si finanzia tessendo queste krame per poi rivenderle. E’ stato molto interessante e divertente provare ad usare il telaio e a creare le krame. Nel pomeriggio abbiamo proseguito con il pasta party. E’ stata una festa molto bella, la comunità si è riunita al centro e tutti hanno guardato con curiosità mentre preparavamo il pasto. Alcune donne ci hanno riservato sguardi di disapprovazione, non condividevano il modo in cui tagliavamo carote e cipolla. Alla fine ci siamo buttati tutti al centro per improvvisare una partita di calcio, Italia VS Cambogia. E’ stato divertente, familiare, gioioso e allegro. La sera, l’ultima a Kraing Tachan, la nostra famiglia ha organizzato una festa con tantissima musica e cibo per salutarci. Non immagino nemmeno come sia possibile ricambiare tutto l’affetto ricevuto in queste settimane. A loro auguro salute e le felicità più grandi. Mi mancheranno”
“Siamo ormai agli sgoccioli del nostro soggiorno a KTC e non potevamo andarcene senza organizzare un pasta party. Sinceramente ne avevo voglia di un bel piatto di pasta e devo dire che ha avuto un discreto successo tra la comunità. Per chiudere in bellezza, partitone Italia – Cambogia, con tanto di inni nazionali pre – partita. E’ stato divertente! Risultato finale Cambogia 3 – Italia 5. Giornata alternativa”
“Risveglio positivo, il malessere di ieri è passato. Sono abile e arruolabile per l’ultimo giorno al villaggio. Mattina dedicata alla tessitura delle krame, breve ma interessante lezione con pratica. Ore 14, incontro di saluto e ringraziamento con tutta la comunità, momento molto intenso e sentito, seguito da un ottimo pasta party all’italiana per rafforzare ancora di più lo spirito di aggregazione. La pasta è stata apprezzatissima. Ore 17 ( le 12 in Italia), partita di calcio”
37 – temperatura
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100% – umidità
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Cielo sereno
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Andamento partita
1 – 0 Cambogia
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1 – 1 Nanni; di testa
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1 – 2 Nanni;
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1 -3 Cannizzo; sinistro al volo
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2 – 3 Cambogia;
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2 – 4 Cannizzo;
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3 – 4 Cambogia;
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3 – 5 Barzanti
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Campioni della provincia di Takeo !!!
22/05/ 2015- Okun Kraing Tachan!
I ragazzi, malinconici ed emozionati, salutano la comunità che li ha accolti per questi venti giorni di campus. Pronti via: si riparte per Phon Penh. Qui, tra caos, disordine e colori vivaci, i volontari visitano musei e mercatini.
Dopo aver chiuso lo zaino, aver guardato l’ultima volta l’alba sorgere dalla finestra di casa a Kraing Tachan, posso dirmi pronta, forse, di lasciare questo villaggio meraviglioso
“ La giornata è volata via veloce con un pizzico di malinconia. Abbiamo passato l’ultima mattina nel villaggio dopodiché, sulle 9, siamo partiti per Phnom Penh. La commozione si è fatta sentire in molti di noi, ma ancora di più nelle nostre famiglie adottive. Il ritorno nella capitale ci ha riportati in un’altra dimensione: smog, polvere, ma anche un letto e un’amata doccia. Nel pomeriggio, io, Marco, Elena e Sara siamo andati al Russian Market per fare un po’ di shopping per Laboratorio Mondo. Shopping concluso alla grande, con acquisti mirati e spese ridotte”
“E’ arrivato il momento dei saluti. L’esperienza volge al termine e ce ne andiamo emozionati. Fino all’ultimo, è stato sorprendente vedere l’affetto reciproco che si è instaurato in così poco tempo, con le famiglie e con la comunità. La nostra nonna 93 si è perfino commossa. Siamo anche passati a fare un saluto a sorpresa ai bimbi a scuola. Ora siamo nella capitale, e già ci manca Kraing Tachan”
“Oggi siamo andati via da Kraing Tachan. Le due settimane qui sono volate, con la famiglia mi sono trovato benissimo e mi è dispiaciuto molto salutare il villaggio. Abbiamo davvero portato movimento e novità a questo posto. Erano emozionati e commossi quando ci hanno visto partire, che carini! Dopo il viaggio di due ore verso Phon Penh, ci siamo sistemati nella solita guesthouse. Poi giro al museo e cena”
“Sveglia di buon ora e colazione in famiglia come sempre. Oggi è l’ultima mattina a Kraing Tachan, e c’è un po’ di malinconia sia tra di noi sia tra le nostre famiglie cambogiane. Ci salutiamo con abbracci e qualche punta di commozione. Un saluto sentito, sincero e toccante. Ma è solo un arrivederci. I miei occhi abbracceranno ancora questi volti e questi luoghi. Poi via di corso verso Phnom Penh. Verso il grigio di una città tentacolare e lasciva. Alcuni di noi nel pomeriggio si dirigono verso il mercato, altri verso il museo nazionale per completare la conoscenza della tradizione millenaria del popolo khmer iniziata ad Angkor. Phnom Penh ci accoglie nella stessa maniera in cui ci ha fatto partire per le campagne, Rifiuti, odori. Traffico, smog, rassegnazione umana e squallore occidentale. Ma come ho avuto modo di dire in precedenza, Phnom Penh insegna tante cose, per chi ha occhi per guardare oltre le insegne luminose”
“Dopo aver chiuso lo zaino, aver guardato l’ultima volta l’alba sorgere dalla finestra di casa a Kraing Tachan, posso dirmi pronta, forse, di lasciare questo villaggio meraviglioso. Sono andata a casa di Mr Tollah per salutarlo e nel tragitto ho cercato di fotografare nella mia mente i volti delle persone che sono state per me, in questi giorni, famiglia, amici e comunità. Non è stato facile, non mi piacciono gli addii, i “ci sentiremo”, i “prima o poi ci rincontreremo”, però, purtroppo, non tutti i rapporti possono mantenersi giorno per giorno. Penso che l’importante è aver vissuto appieno tutte le emozioni possibili. L’ho fatto? Non lo so con certezza, ma sono sicura che se mai tornerò a Kraing Tachan, sarà come ritornare a casa dopo un lungo viaggio, sarà come rivivere, ricordare quello che qui ho provato, quello che qui ho sentito. Grazie alle mie mamme, agli amici, ai professori, ai collaboratori per avermi fatto sentire così bene e così a casa”
“Occhi lucidi. Poche parole e zaino in spalla. Gli addii sono sempre difficili da digerire e da raccontare. Potrei ripetere quanto sia ospitale, cordiale e calorosa questa comunità, ma non riuscirei a rendere lidea di quanto sia stato triste andare via. Allontanarsi lungo il sentiero polveroso che porta al villaggio sapedo che un pezzetto della tua vita rimarrà lì per sempre. Okun Kraing Tachan! Stiamo lasciando un piccolo angolo do paradiso per rituffarci nell’inferno di Phon Penh e la cosa mi rende inquieta. Spero di riuscire a metabolizzare la vita nella capitale per poter godere anche degli ultimi giorni di questa splendida e significativa esperienza”
“Oggi abbiamo salutato il villaggio. Gli occhi erano lucidi. E’ stato un bel momento in cui scambiarsi auguri ed affetto. Mi mancheranno”
“E’ arrivato il giorno dei saluti. La mattina è stata piuttosto intensa tra abbracci e qualche lacrima. Non me l’aspettavo. Dopo i saluti agli adulti della comunità, non potevamo non fare lo stesso con i bambini, quindi abbiamo ben pensato di improvvisare una visita a scuola durante le ore di lezione per un saluto veloce. Il viaggio da Kraing Tachan a Phnom Penh è appena necessario per riabituarsi al caos della capitale e lasciarsi alle spalle le quiete del villaggio. Grazie Kraing Tachan!”
23/05/ 2015 – Giornata a Phnom Penh
Tutto un po’ troppo rumoroso e dagli odori forti, rispetto ai giorni passati. Purtroppo oggi ci siamo scontrati con la dura realtà della città, lasciandomi molto amaro in bocca
“Ultima giornata a Phnom Penh. Ultimi giri di shopping e di visite culturali. La giornata è volata via, tra una chiacchiera e l’altra, camminando per la città. Purtroppo la serata non è stata delle migliori. Ristorante sbagliato e ancora peggio, ci siamo imbattuti in un brutto giro di prostituzione, dove, all’apparenza, sembravano coinvolti anche due minori. Domani mattina ci separeremo. Ragazzi buon proseguimento, mi mancherete! Ci vediamo presto in Italia! Grazie della bella esperienza e della bellissima condivisone!”
“Oggi ultimo giorno a Phnom Penh. Certo che ce la siamo girati questa città! Non mi mancherà per niente, è un misto tra caos, puzza, giri loschi di prostituzione, pagode che non lasciano il segno. Il punto più bello è la piazza davanti al Palazzo Reale e il palazzo. Queste ultime tre settimane sono state ricche di emozioni, ora però è il momento di andare, di dividersi dal gruppo per continuare altre due settimane tra Laos e Thailandia”
“Oggi giretto per Phnom Penh tra mercato e Palazzo Reale. Tutto un po’ troppo rumoroso e dagli odori forti, rispetto ai giorni passati. Purtroppo oggi ci siamo scontrati con la dura realtà della città, lasciandomi molto amaro in bocca. E’il momento di salutare anche questo bel gruppo con il quale sono stato molto bene. Spero avremo altre occasioni per riunirci e vederci. Davvero una bella esperienza. Grazie di tutto”
“ Un sonno ristoratore ci mette in moto per una giornata ricca di momenti e incontri. Passiamo la mattina al mercato, penso sia il luogo che abbiamo frequentato di più nella capitale. Scaliamo poi la collina del Wat Phnom, scoprendo un altro punto focale della città. Una piccola oasi verde tra il traffico e lo scorrere delle esistenze. Pranzo sul Riverside e visita al Palazzo Reale. Il centro del potere monarchico cambogiano colpisce per sfarzo e dimensioni. Un cortocircuito niente male con quello che lo circonda. Il pomeriggio passa in fretta, voliamo ad incontrare Mr Tolla, il nostro traduttore e amico di Kraing tacca. Andiamo a mangiare in un posto fuori dalle sue coordinate, ma anche dalle mie e forse di tutti. Rimaniamo assieme a lui per tutta la sera, che si svolge di fronte alla nostra guesthouse per un motivo. Dopo giorni a subire con gli occhi questa città, ci mettiamo in moto per denunciare un possibile caso di abuso minorile, contattando l’organizzazione Child Safe. Gli animi sono infiammati, ma manteniamo la calma. Child Safe arriva nella persona di Mr. M. che controlla a distanza, valuta con noi la situazione e attende. Nel locale poco distante da noi ci sono due occidentali sopra i 60 anni con due bambini e le cameriere, che si sono rilevate delle prostitute. Dopo mezz’ora, uno dei due prende la strada con i due bambini e la donna. L’uomo di Chil Safe pedina in motore, noi camminiamo veloce, ma li perdiamo entrambi. L’occidentale aveva una macchina. Dopo lunghi minuti, l’uomo di Child Safe mi chiama. Li ha persi nel traffico, ha solo il numero di targa. Confidiamo in indagini approfondite. Andiamo a letto con l’amaro in bocca. Vado a letto con il nervoso. Phnom Penh non mi tirerai giù”
“Tornata a Phnom Penh, tornata in una città piena di contraddizioni, tornata nel caos della vita della cittadina. Eh cara capitale, non mi sei mancata proprio per niente. Sono qui, ma non ci sono allo stesso tempo, perché provo un grande senso di malinconia verso i ritmi, la semplicità e la leggerezza di Kraing Tachan. Non mi sono mancati gli squallidi occidentali che lungo il River Side sono piazzati in locali con ragazzine. Non mi piace la mia ignoranza e il mio pregiudizio nel catalogare come squallido qualsiasi occidentale sopra i 40 anni che incontro per la mia strada, non mi piace dover essere indifferente al fenomeno dell’abuso minorile, non mi piace non poter fare niente in queste situazioni. Oggi non mi piacciono tante cose e non vedo l’ora di andarmene da questo squallore generale, creato solo e solamente da turisti che si approfittano della debolezza, miseria e mancanze di prospettive di un paese ancora in via di sviluppo che, a parer mio, la sua dignità e il suo grande valore non lo ha ancora compreso”
“Non so se questa Cambogia mi piace, credo che come l’altra volta, ci vorrà tempo per comprendere e raccontare”
“ Eccoci nuovamente a Phnom Penh, tornati dal villaggio. La sensazione di città soffocante la si percepisce ancora di più e mi rendo conto di quanto sia compromessa la qualità della vita dei suoi abitanti. Lo squallore è normalità, l’indifferenza la caratteristica più diffusa tra i suoi abitanti e i turisti. Mi chiedo che prospettive future possa avere qui un cambogiano medio”
“Non c’è niente da fare. Non riesco ad abituarmi a questa città, alle sue contraddizioni e agli aspetti disarmanti e gravi che emergono ad ogni angolo. Proviamo anche noi a fare i turisti, visitiamo luoghi e monumenti della storia cambogiana, ma non riusciamo, non possiamo, non vogliamo fingere di non vedere e di non spendere tempo per soffermarci a riflettere su ciò che accade attorno a noi e che sembra, invece, non disturbare la maggior parte degli altri turisti. Povertà, fame, disperata rassegnazione, prostituzione, pedofilia … e la cosa più terribile è che a calpestare la dignità di questo popolo sono proprio i turisti. Quale futuro per i cambogiani? E soprattutto, fino a che punto possono spingersi la crudeltà e l’indifferenza dell’uomo? Nota positiva della giornata: in serata è venuto a trovarci un caro amico di Kraing Tachan, Mr Tola. E’ stato una gioia rivederlo, riassaporare la genuinità del villaggio e provare la sensazione bella e positiva che un ragazzo così sensibile, capace e disponibile possa fare la differenza per la propria comunità e il proprio paese”
24/05/ 2015 – Turisti (a malincuore)
Con la giornata di oggi il gruppo si divide: una piccola parte prosegue il proprio viaggio, dedicandosi all’esplorazione di Laos e Thailandia; gli altri ragazzi, invece, impegnano queste ultime giornate nel tour della capitale cambogiana. In loro, tuttavia, si percepisce chiara la mancanza della vita al villaggio e alcune perplessità sulle contraddizioni di una città che ammalia e disarma allo stesso tempo.
La stanchezza fisica inizia a farsi sentire. La testa è piena di pensieri, immagini e riflessioni. Un velo di malinconia cala di nuovo. Oggi il gruppo si divide, questa avventura sta volgendo al termine. Condividere la quotidianità mi ha legato molto ai miei compagni di viaggio
“ Quante cose da raccontare e scrivere su questa giornata. In mattinata sono partiti i nostri compagni di viaggio, Eugenio, Dario e Carlo. Grandi abbracci e allo stesso tempo tanta felicità di esserci conosciuti e di esserci affezionati in così breve tempo. Eh sì, ho voluto bene a tutti i miei compagni di viaggio fin dal primo momento. Ognuno diverso dall’altro, ognuno con qualche aspetto buffo e divertente. Le risate non sono mancate, la complicità e l’aiuto reciproco ci sono sempre stati e io non posso fare nulla se non ringraziarvi per aver condiviso questa esperienza e per essere stati presenti in ogni momento. Anche in questo caso, i saluti non mi piacciono. La cosa bella però è che sarà più facile rivedervi e abbracciarvi forte sempre. Ciao!”
“ Dopo i saluti generali, io, Marco, Nichi, Elena e Ale abbiamo deciso si viverci la città girando senza metà, al di fuori della zona turistica. Finalmente ho visto Phnom Penh sotto una luce diverse. Penso che questa possa essere suddivisa in parti diverse: quella turistica, ovvero la zona River Side nel quale prostitute, occidentali, bambini per le strade, cibo internazionale sono il pane quotidiano); la zona ricca dei grandi boulevard e palazzoni supermoderni e altissimi le cui strade sono percorse da Suv e macchine costose; la parte viva di Phnom Penh che è la parte cambogiana per eccellenza. In questo caso non faccio riferimento ad un’area precisa, ma faccio riferimento alle persone, ai venditori sorridenti dei mercati del pesce e della verdura, alle persone che al tramonto si riuniscono nella piazzetta davanti a Palazzo Reale e insieme mangiano qualche strano cibo comprato a pochi dollari in qualche baracchino per strada. Parlo anche dei bimbi che ridono scalzi giocando a pallone, parlo di chi vive in una società frenetica ma che nonostante ciò vive una vita normale e si ritaglia del tempo praticando tai- chi o ginnastica a bordo fiume. Parlo di tutte quelle persone che appena le guardi sorridono, parlo di quei cambogiani che non si rassegnano a vivere una vita nuova. In queste persone, nei volti incrociati per strada ho visto semplicità. Senza tanti giri di parole, ho scoperto una Phnom Penh diversa e per un attimo non ho visto solo cose negative e ho capito che è sempre giusto rivalutare le impressioni e guardare oltre”
“La stanchezza fisica inizia a farsi sentire. La testa è piena di pensieri, immagini e riflessioni. Un velo di malinconia cala di nuovo. Oggi il gruppo si divide, questa avventura sta volgendo al termine. Condividere la quotidianità mi ha legato molto ai miei compagni di viaggio, forse più di quello che faccio vedere, e ho paura che il ritorno a casa spezzi la magia di questa complicità. Spero che questo viaggio, tra le altre cose, mi abbia arricchita anche di sincere e belle amicizie. Dedico a ciascuno di voi, amici, un pensiero carico di affetto e riconoscenza. Le nostre differenze e peculiarità, la voglia di condividere e soprattutto la capacità di confrontarsi e di essere aperti al dialogo sono stati il motore di questa esperienza e la forza del gruppo. Laboratoriomondisti, buona strada a tutti voi, qualunque esse sia … e spero che in qualche modo tornino presto a incrociarsi”
“Ultimo giorno tutti insieme. Oggi, Carlo, Eugenio e Dario partono. Buon viaggio ragazzi e grazie per il tempo trascorso assieme”
“Ultimo giorno tutti insieme a Phnom Penh. Anzi ultima colazione. Tre dei nostri proseguiranno il viaggio verso Siem Reap e le pietre millenarie di Angkor Wat. Carlo, Eugenio e Dario grazie di tutto. Siete stati parti integrante di un ottimo gruppo che ha lavorato, ragionato e si è mosso insieme. Menzione speciale al compagno di famiglia Carlo, che l’autan tropical possa portarti il più lontano possibile. La giornata scorre poi velocemente nei punti di Phnom Penh che abbiamo visto solo di sfuggita. E si chiude con una riflessione amara sullo stato delle cose di questo paese. Ultima notte a Phnom Penh, di lunghe chiacchiere con Elena sull’esperienza e su quanto fatto in tre settimane. Domani si riparte e si torna alla quotidianità e al’ufficio. La testa è divisa”
“Questo è il giorno in cui il gruppo si divide, in mattina abbiamo salutato Eugenio, Dario e Carlo, diretti a Siem Reap. Reputo positiva l’esperienza con questo gruppo e felice per le nuove amicizie nate. Ritrovandomi in camera da solo, dopo tutti questi giorni a stretto contato con Eu e Dario, mi è venuta un po’ di malinconia, Nel pomeriggio con i rimanente del gruppo, abbiamo fatto un giro nelle zone della capitale che non erano ancora state battute dal gruppo, senza meta. Alla fine ho ceduto, sono andato a dormire nel tardo pomeriggio. Le ore di sonno si sono accumulate con la stanchezza”
25/05- Arrivederci Cambodia!
Non smetteremo mai di esplorare e alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza e conosceremo quel luogo per la prima volta
“Lo zaino è pronto per tornare a casa, è bello pesante, ed è pieno zeppo di nuovi progetti e voglia di fare. Il mio zaino è pieno di immagini. Parto, sono pronta! Cosa posso dire per concludere questo viaggio? Ringrazio coloro che hanno organizzato il viaggio e sono sempre stati attenti e pronti a tutto, ai 3 boss di questa nuova famiglia. Non è sempre scontato incontrare persone così belle e preparate, cari Elena, Nichi e Marco siete propri bravi anzi fantastici. Grazie anzi Okun, okun, okun. Ringrazio la mia compagna di stanza per avermi sopportato per così tanto tempo, cara Ale, grazie per i vari consigli e l’affetto! E come non ringraziare Carlo e Dario per le risate e la compagnia. Infine grazie ad Eugi, il grande viaggiatore. Ti aspetto per l’Africa. Cari amici miei, vi voglio bene, tanto tanto tantissimo. Sto scrivendo ascoltando la compilation anni 90 della Qtar, versione love song. Forse se trasmettevano i Tumulto… mmmmmm. Vi avrei scritto le stesse cose, forse in maniera meno smielosa! Okun, Sara”
“Si torna a casa. Ciascuno col suo bagaglio d’esperienza a cui attingere. Ciascuno arricchito, maturo, forse cambiato. Scriveva T.Eliot nell’opera “Quarto Quartetti”, non smetteremo mai di esplorare e alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza e conosceremo quel luogo per la prima volta. Mi sembrano non esistano parole migliori per descrivere il mio stato d’animo. Grazie Work Camp!”
“Giorno di viaggio, giorno di rientro, sono pochi i pensieri al momento. Non vedo l’ora di riabbracciare Olivia”
“L’aereo lascia Phnom Penh sotto la pioggia. Devo metabolizzare bene tutto quello che ho sperimentato, visto, sentito e provato in queste tre settimane. Ringrazio di cuore tutti i volontari: Alessandra, Carlo, Dario, Eugenio e Sara e le inossidabili colonne di questo Work Camp 2015, Elena e Marco. Ho molto su cui riflettere”
“Partenza. Il tempo, prima del viaggio in aeroporto, lo impieghiamo tra doccia, colazione, pranzo ed ultimi preparativi zaino. Arrivati in aeroporto, la Cambogia ci saluta con un diluvio. Ciao Cambogia, spero di trovarti meglio quando ci rivedremo, ma in fondo credo che non sarà così. Il resto è viaggio”