from Thailand to Cambodia..

” Lunga giornata di trasferimento che inizia sotto ad un acquazzone potente. un pò a piedi, un pò in tuk tuk, un pò in bus siamo approdati alla capitale. e questa è un’altra storia..”

” Dopo la parentesi Thailandese la Cambogia ci ha accolto con la sua realtà, la sua storia, subito visibile ai nostri occhi. Come un film guardato dal finestrino di un autobus, fotogramma dopo fotogramma, il paesaggio ci scorre di fianco durante il viaggio che da Trat porta a Phnom Penh. E’ un altro mondo e vorrei guardarlo da dentro. Sono pronto.”

” La chitarra del tedesco lì fuori mi tiene sveglio. ritrovo un’insonnia ormai rara, per l’impazienza del riposo. La sveglia delle cinque mi sorprenderà, invece, assopito. e la pioggia forte che martella che così non ci fa partire. La pioggia ci segue poi, lungo lo stradone, col fango ai lati: ‘respira Andrea e prova a perderti!’ Sul bus ci godiamo un film cinese con sottotitoli in khmer, una sit-com locale e dei videoclip musicali, che ti lavoreranno dentro a lungo (il contagio è bello).

Lungo le strade: carri, vacche e tanta gente accalcata spesso sui motorini. Ti sorprende il senso di normalità che qui ha la vita, in mezzo al fango sotto baracche di lamiera e legno ed eternit.

‘Resta in ascolto, è il solo modo per capirti. C’è un luogo in cui tutto tace; lì, il lavoro fatto, potrà dare i suoi frutti, ricomporre i frammenti. Allora ha senso soltanto soltanto se il risultato finale, quel giorno, poco o niente ha a che fare con quella fragile identità che la mattina ancora ti perseguitava. Infine, respira ancora, poi riposa.”

 

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